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Estradato in Italia Wolfgang Rieke: è il camionista che ha ucciso Davide Rebellin
I carabinieri del Nucleo Investigativo di Vicenza hanno preso in consegna stamani al valico del Brennero Wolfgang Rieke, il camionista tedesco nei cui confronti è stato emesso un ordine di custodia cautelare in carcere dal Gip di Vicenza per il reato di omicidio stradale e omissione di soccorso nei confronti dell’ex campione di ciclismo Davide Rebellin, travolto e ucciso il 30 novembre scorso dall’autoarticolato da lui guidato, in una rotatoria a Montebello Vicentino.
Rieke si è presentato spontaneamente
Lo riferisce il procuratore della Repubblica di Vicenza, Lino Giorgio Bruno. Nei confronti di Rieke era in corso di svolgimento il procedimento relativo all’esecuzione del mandato di arresto di europeo, emesso su richiesta della procura vicentina dal Gip del Tribunale. Rieke, previe intese tra Procura, militari dell’Arma e i difensori, si è spontaneamente presentato ai fini dell’esecuzione della misura cautelare.
Il camionista arrestato in Germania il 17 giugno
Rieke è stato arrestato in Germania il 17 giugno scorso, a otto mesi dall’incidente in cui è morto Davide Rebellin. Il ciclista è stato urtato e travolto dall’autoarticolato nei pressi dello svincolo autostradale di Montebello Vicentino. A guidare era il tedesco e per la procura di Vicenza la morte dell’atleta «è da imputare esclusivamente a una pluralità di norme comportamentali da parte di Rieke». Quest’ultimo, dopo aver investito Rebelllin, si è avvicinato al suo corpo e poi ha preso posto nell’abitacolo del mezzo, allontanandosi. Alcuni testimoni lo hanno immortalato con gli smartphone.
La famgilia di Rebellin a giugno ha chiesto giustizia
«Vogliamo giustizia per quello che è successo. Bisogna vedere se quell’uomo ha visto o no mio fratello. Ma la cosa che ha fatto più male, la cosa che non è perdonabile, è che è tornato indietro, è sceso dal camion, lo ha guardato a terra ed è andato via senza chiamare i soccorsi. Deve essere punito anche solo per questo», ha detto a giugno al Quotidiano Nazionale il fratello del ciclista, Simone. «Che abbia visto o no mio fratello quando lo ha investito solo lui lo sa, purtroppo. Penso che non abbia voluto ucciderlo. Ma come si fa a lasciarlo lì, a non chiamare i soccorsi e ad andare via?».