Archivio
- Aprile 2025 (153)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (65)
- Gennaio 2018 (10)
Emergenza carceri, il piano Nordio contro il sovraffollamento
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, entrato poco dopo le 11.30 di sabato 12 agosto nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino, è stato accolto da mezz’ora di protesta. La visita è avvenuta a seguito della morte di due donne, una suicidatasi e l’altra deceduta dopo un periodo di rifiuto di alimentarsi. «Ogni suicidio in carcere è un fardello che ci angoscia ogni volta», ha dichiarato il ministro aprendo la sua conferenza stampa nel carcere di Torino.
In queste ore di attenzione sul carcere per le due detenute morte a Torino, vanno contati altri due suicidi. Uno avvenuto ieri nel carcere di Bergamo. Uno oggi a Rossano Calabro. Solo ad agosto 6 persone si sono già tolte la vita in carcere, 46 dall'inizio dell'anno.
— AssociazioneAntigone (@AntigoneOnlus) August 12, 2023
Tra le soluzioni: «L’utilizzo di caserme dismesse»
Il ministro ha poi dichiarato: «Abbiamo ascoltato tutte le proposte. Cercheremo quella che vorrei chiamare una detenzione differenziata tra i detenuti molto pericolosi e quelli di modestissima pericolosità sociale. C’è una situazione intermedia che può essere risolta con l’utilizzo di molte caserme dismesse e che hanno spazi meno afflittivi». E ha aggiunto: «Costruire un carcere nuovo è costosissimo, è impossibile sotto il profilo temporale, ci sono vincoli idrogeoligici, architettonici, burocratici. Con cifre molto inferiori possiamo riadattare beni demaniali in mano al ministero delle Difesa compatibili con l’utilizzazione carceraria».
Ad agosto, per qualche giorno, ci si accorge che il carcere (cioè lo Stato) uccide.
Asciugata la lacrimuccia, poi si ricomincia con “aumentiamo le pene” e “buttiamo via la chiave”. Di depenalizzazioni e misure alternative neanche a parlarne. In passiva attesa di prossime tragedie— Marco Cappato (@marcocappato) August 12, 2023
Trattamento «differenziato» per condannati con pene brevi
I condannati con pene brevi da scontare per reati bagatellari che non destano allarme sociale. Sono loro i detenuti per i quali il ministro della Giustizia Carlo Nordio pensa a un trattamento detentivo differenziato da realizzarsi nelle caserme dismesse. Stime ufficiali ancora non ce ne sono ma si tratterebbe di alcune migliaia di detenuti. Il progetto partirà dal basso: saranno i singoli provveditorati regionali dell’amministrazione penitenziaria a contattare le articolazioni del demanio e del ministero della Difesa a livello territoriale per una ricognizione delle caserme disponibili, in vista di un piano nazionale.
Pensare di risolvere il problema delle carceri aprendone di nuove, come ha ribadito di voler fare anche ieri il Ministro Nordio, significa semplicemente voler replicare un modello che non funziona e che produce solo sofferenza. Il comunicato che abbiamo inviato ieri
pic.twitter.com/p7oZcvxJpD
— AssociazioneAntigone (@AntigoneOnlus) August 13, 2023
Nordio: «Garantire umanità del detenuto»
«Non si tratta di una ispezione né di un intervento cruento ma di assoluta vicinanza: chi meglio di un ministro che ha svolto per quarant’anni la funzione di pubblico ministero conosce i disagi delle situazioni penitenziarie? Bisogna garantire l’umanità del detenuto e il trattamento rieducativo» ha sottolineato Nordio. In conclusione, ha aggiunto «È una manifestazione di vicinanza del ministro e del suo staff sia in questo momento di dolore, ma anche di vicinanza alla direzione e alla polizia penitenziaria che soffre di gravi carenze di organico e di difficoltà operative che sono da subito, dall’inizio di questo governo, all’attenzione massima del ministero. Ringrazio il sindaco di Torino con cui avevamo concertato da tempo un incontro e che poi abbiamo anticipato dati i fatti».