Due detenute morte in un giorno a Torino. Nordio in visita al carcere delle Vallette

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nella giornata di sabato 12 agosto, si recherà nel carcere delle Vallette all’indomani della tragica morte di due detenute. Una donna si è suicidata mentre un’altra reclusa si è lasciata morire lentamente rifiutando acqua, cibo, cure e chiedendo insistentemente del figlio. Un’estate maledetta negli istituti di pena italiani, sovraffollati, che ha contato 15 suicidi, a cui si aggiunge quello di ieri venerdì 11 agosto, ha ricordato Antigone. Intanto i sindacati si appellano a Nordio per chiedere un cambio di passo nella gestione delle carceri.

Chi erano le due donne morte in carcere

Susan John, nigeriana di 43 anni, era alle Vallette dal 21 luglio dopo un lungo periodo agli arresti domiciliari: doveva scontare una condanna (fine pena 2030) inflitta da una corte di Catania per reati di tratta e immigrazione clandestina. Ha rifiutato per 18 giorni il cibo, l’acqua, le medicine, tutto, ma non stava sostenendo uno sciopero della fame, come portò avanti Alfredo Cospito, si è lasciata andare giorno dopo giorno, forse per disperazione.

Continuava soltanto a ripetere che voleva vedere il figlioletto di quattro anni rimasto col padre perché Susan era sposata. Era ristretta in un’area della sezione femminile riservata alle recluse con disagi psichici e problemi di comportamento. Verso le tre della scorsa notte il suo cuore ha smesso di battere. Aveva invece 28 anni Azzurra, la detenuta che si è uccisa sempre alle Vallette. Era stata portata all’istituto di pena di Torino da Genova Pontedecimo. Il suo è il 43esimo suicidio del 2023 nelle carceri italiane, 16esimo solo tra giugno e agosto. Inutile l’intervento della polizia penitenziaria e del personale medico.

Garante diritti dei detenuti: «Il caso non è mai stato segnalato»

Mentre l’avvocato di Susan John, il legale Wilmer Perga, si dice «arrabbiato e perplesso» e spiega come «La prima impressione  è che il problema sia stato sottovalutato», per la garante dei diritti dei detenuti a Torino, Monica Chiara Gallo, il caso non è mai stato segnalato: «Avremmo attivato le nostre procedure per tentare qualcosa». Il caso indigna la politica: i radicali, per bocca del presidente Igor Boni, parlano di «punta dell’iceberg di un sistema putrefatto», mentre Riccardo Magi, segretario di Più Europa, parla di «vicenda allucinante» e annuncia un’interrogazione al ministro Nordio.

Cucchi: «Una tragedia che non può essere tollerata»

«Questa» – ha dichiarato la senatrice Ilaria Cucchi – «è una tragedia che non può essere tollerata in un Paese che si professa civile e democratico». Per Antigone, sovraffollamento e, in estate il caldo, rendono ancora più drammatica la situazione dei detenuti «non è un caso che, durante i mesi estivi, proprio il numero dei suicidi cresca». L’associazione ricorda come nelle carceri italiane siano detenute 10mila persone in più dei posti disponibili con un tasso di sovraffollamento del 121 per cento. Preoccupati anche i sindacati: il Sappe afferma che i due decessi in poche ore nel carcere di Torino «impongono al ministro della Giustizia Carlo Nordio un netto cambio di passo sulle politiche penitenziarie del Paese».

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