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Come le elezioni in Baviera e Assia incidono sugli equilibri della Germania
È solo l’aperitivo. Le elezioni in Baviera e in Assia di domenica 8 ottobre aprono la serie di tornate elettorali che porterà fra meno di un anno, nel settembre 2024, a rinnovare i parlamenti regionali in Sassonia, Turingia e Brandenburgo. In mezzo le elezioni europee di giugno. Prima quindi due importanti Länder all’ovest, poi il test a livello federale e infine le tre regioni dell’ex Ddr. Dodici mesi per capire che strada sta prendendo la Germania, con la coalizione Semaforo a Berlino a metà mandato dopo la vittoria nel 2021 e il Paese in crisi, dopo la pandemia, i problemi politici, economici e sociali connessi alla guerra in Ucraina e alle nuove ondate migratorie. Il primo appuntamento è dunque quello tra Monaco e Wiesbaden dove in realtà non sono previsti terremoti, anche se potrà fornire indicazioni importanti, sia per le amministrazioni locali sia per la leadership nazionale.
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In Baviera vittoria scontata di Csu e Freie Wähler, Spd e Liberali a una cifra
In Baviera la situazione è abbastanza chiara. Dalla fine della Seconda guerra mondiale al 2018, i conservatori della Csu hanno infatti governato con la maggioranza assoluta. La coalizione con i Freie Wähler, formazione di populista di destra, è tutto sommato sicura di proseguire, considerati i numeri della vigilia che danno la Csu del governatore Markus Söder intorno al 36 per cento e i Freie Wähler di Hubert Heiwanger al 15. Sulla stessa linea dei Fw anche Verdi e nazionalpopulisti della AfD, mentre sotto il 10 per cento navigano i partiti di governo berlinesi: la Spd del cancelliere Olaf Scholz è data al 9 e mentre i Liberali del ministro delle Finanze Christian Lindner rischiano di non arrivare al 5. Che la Baviera sia una regione di destra non è una certo una novità, ma la somma dei voti di Csu, Fw e AfD si avvicina al 70 per cento. Tendenza estrema nel sud della Germania, che però non è un unicum nel Paese.
Assia, gara per il secondo posto: in corsa anche la ministra Faeser
In Assia l’alleanza al governo tra Cdu e Verdi potrebbe essere confermata. Molto dipende da chi si piazzerà dietro i conservatori guidati dal governatore Boris Rhein, dati in ascesa a oltre il 30 per cento, mentre è un testa a testa fra Verdi, Spd e AfD, tutte intorno al 15. Certo è che l’estrema destra qui rimarrà fuori dai giochi, ma la sua scalata anche nelle regioni dell’ovest è un fatto con cui i partiti tradizionali devono fare ormai i conti. La candidata di punta dei socialdemocratici è la ministra dell’Interno Nancy Faeser che in caso di sconfitta rimarrà comunque nel governo a Berlino.
Crollo di Spd, Verdi e Fdp, mentre l’Afd sale al 22 per cento, 30 nell’Est
Sia in Baviera che in Assia i partiti della coalizione Semaforo sono dati in calo e questo non è sicuramente un bel segnale per Scholz e compagni, incalzati nelle regioni e nella Capitale dalla destra moderata e da quella più radicale. Il governo paga da un lato la difficile congiuntura internazionale e dall’altro il caos interno e le differenze tra i partiti su temi che vanno dal fisco al clima passando per la solidarietà sociale. L’opposizione non ha dovuto far altro che limitarsi alla normale amministrazione e tirare fuori i popcorn per vedere i propri rating salire. Secondo l’ultimo sondaggio dell’istituto Insa, l’indice di gradimento del governo è sceso a un nuovo minimo e Spd, Verdi e Fdp insieme raggiungono il 37 per cento dei consensi, il valore più basso dalle elezioni federali del 2021, quando erano al 52. L’Alternative für Deutschland a livello nazionale otterrebbe ora il 22 per cento, il doppio rispetto a due anni fa, con punte oltre il 30 per cento in alcuni Länder dell’est. Considerando che le prime elezioni in arrivo non provocheranno cambiamenti sostanziali né a Monaco né a Wiesbaden e ancor meno a Berlino, è verosimile che la destra estremista potrà catalizzare ancor più consenso nei prossimi mesi in vista delle Europee del 9 giugno, quando dopo l’aperitivo arriverà probabilmente il vero brindisi. Sempre che i governi regionali e quello nazionale non trovino improvvisamente la bacchetta magica per risolvere in poco tempo i problemi accumulati fino a questo momento.