Bonus estate 2023 per i lavoratori del turismo: cos’è e come funziona

Anche quest’estate, così come avviene ormai da alcuni anni, gli operatori del settore turistico lamentano la difficoltà nel trovare persone che siano disposte a lavorare nel corso della stagione. Per cercare di sopperire a questa carenza di personale nel settore, il decreto lavoro ha previsto il bonus estate 2023. Si tratta di un’agevolazione che interessa proprio i lavoratori del turismo e che mira a garantire maggiore stabilità occupazionale nel comparto.

Cos’è il bonus estate 2023

Entrando più nello specifico, è previsto che dal 1° giugno al 21 settembre 2023 i lavoratori del settore turistico ricevano un contributo economico pari al 15 per cento delle loro retribuzioni lorde ottenute per lo svolgimento di un lavoro notturno o straordinario. Inoltre, l’agevolazione ottenuta non concorre alla formazione del reddito del lavoratore. Questo vuol dire che, oltre a ottenere maggiori proventi, i lavoratori stagionali avranno anche un notevole beneficio fiscale. Per quanto riguarda i beneficiari, è previsto che a ricevere il bonus siano i lavoratori dipendenti del settore turistico e ricettivo che presentano un reddito di lavoro dipendente nel 2022 non superiore a 40 mila euro. Attualmente non è chiara la modalità con cui è necessario presentare domanda per il bonus estate 2023 in quanto si attende ancora il decreto attuativo.

Destinati oltre 54 milioni di euro

A sostegno del bonus estate 2023 sono stati stanziati per il 2023 54,7 milioni di euro, divisi nel seguente modo:

  • 30 milioni di euro derivanti dalla riduzione del fondo per interventi strutturali di politica economica;
  • 4 milioni di euro derivanti dalla riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2023-2025, nell’ambito del programma Fondi di riserva e speciali della missione Fondi da ripartire dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2023;
  • 20,7 milioni di euro derivanti dalla riduzione del fondo unico nazionale per il turismo.
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