Alessandra Mussolini a Bruxelles: «Registrare i figli di ogni tipo di famiglia»

Alessandra Mussolini, vice capodelegazione di Forza Italia al Parlamento europeo, ha presentato un emendamento al rapporto della commissione Libe sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Ue in cui «esorta gli Stati membri a registrare gli atti di nascita indipendentemente dal modo in cui il figlio è stato concepito». L’eurodeputata punta a difendere i diritti dei minori e delle famiglie con genitori dello stesso sesso, ponendosi in netta contrapposizione con quanto sta accadendo in Italia, con al governo lo stesso centrodestra che lei rappresenta in Europa. Nell’emendamento si sottolinea che bisogna registrare i figli «di un genitore unico, di una coppia di fatto, di una coppia sposata o di una coppia che ha contratto un’unione registrata, ivi compreso il figlio con due genitori dello stesso sesso o adottato a livello nazionale in uno Stato membro da uno o due genitori».

Mussolini: «I bambini devono essere difesi da tutto e tutti»

Alessandra Mussolini ne ha parlato anche ai giornalisti al termine della commissione. L’eurodeputata ha spiegato: «Il diritto alla filiazione, allo status del bambino è un diritto universale, a prescindere dal nucleo familiare che lo genera. La famiglia non può incidere su un diritto individuale universale». E per lei l’Unione Europea «ha un ruolo fondamentale nell’armonizzare le leggi e le norme tra gli Stati membri e a stimolare al raggiungimento di sempre maggiori diritti civili, che sono individuali». Poi sottolinea che «l’utero della donna non è diritto pubblico: è un organo nostro, privato, personale, del nostro corpo. Il diritto può solo lambire l’isola della famiglia, non possiamo inserirci troppo nel nucleo familiare. I bambini devono essere difesi da tutto e da tutti, a prescindere. Noi siamo in Europa e l’Ue funge da sprone e da stimolo».

L'eurodeputata chiede tutela per i figli di ogni tipo di famiglia, compreso quelli con genitori dello stesso sesso
Alessandra Mussolini e gli altri eurodeputati durante l’omaggio allo scomparso Silvio Berlusconi (Imagoeconomica).

Sul caso di Padova: «La procura ha fatto una cosa indegna»

Il 20 giugno, dopo la decisione della procura di Padova di impugnare 33 atti di nascita di bambine e bambini di coppie di genitori con lo stesso sesso, Mussolini aveva parlato di «una cosa indegna per un Paese civile». In un video su Twitter ha dichiarato che è «come buttare una bomba in una famiglia e colpire i bambini. Si è spezzata e si tenta di spezzare una catena di affetti consolidata».

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