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Brasile-Argentina, violenti scontri prima della partita: Messi ritira la squadra

Violenti scontri, nella serata di martedì 21 novembre 2023, allo stadio Maracaná di Rio de Janeiro dove era in corso l’incontro tra Brasile e Argentina per le qualificazioni ai Mondiali del 2026. La partita è iniziata con quasi mezz’ora di ritardo a causa di gravi incidenti sugli spalti. I disordini sono iniziati mentre suonavano gli inni nazionali e in un settore occupato dai 3 mila ultras argentini presenti – la maggior parte dei quali mescolati con il pubblico locale – dove sono scoppiate risse con i tifosi brasiliani. La polizia è quindi intervenuta con forza per fermare il caos.

I giocatori argentini hanno lasciato il campo

L’episodio ha ricordato i tafferugli a Copacabana in occasione della finale di Libertadores tra Boca Juniors e Fluminense. Data la situazione, i giocatori argentini hanno lasciato il campo dirigendosi verso il luogo degli incidenti, mentre diversi spettatori argentini si sono lanciati nel terreno di gioco in cerca di protezione dalla repressione degli agenti. A quel punto, il capitano della nazionale Albiceleste, Lionel Messi, si è rivolto all’arbitro, il cileno Piero Maza, e con gesti eloquenti ha annunciato che avrebbe allontanato la squadra dal campo e si è diretto con i compagni negli spogliatoi in attesa che fosse ripristinata la calma.

Messi e Marquinhos sono intervenuti per richiamare alla calma

«Siamo tornati nello spogliatoio perché era il modo migliore per calmare la situazione, poteva finire in una strage. È stato brutto perché abbiamo visto come picchiavano la gente», ha affermato al termine della partita. E ancora: «Pensi alle famiglie, alle persone che sono lì, che non sanno cosa sta succedendo e noi eravamo più preoccupati per questo che per giocare una partita che, a quel punto, era di secondaria importanza. Dopodiché, vincere questa partita in questo modo penso sia una delle vittorie più importanti che questo gruppo abbia ottenuto. È qualcosa di molto bello poter vincere qui in Brasile, dopo quanto sono stati forti in casa nel corso della loro storia».

Anche il capitano del Brasile Marquinhos è intervenuto per invitare i tifosi alla calma. «Eravamo preoccupati per le famiglie, donne e bambini, che vedevamo in preda al panico sugli spalti», ha detto «In campo è stato difficile per noi capire cosa stesse succedendo, era una situazione spaventosa».

De Siervo, allarme stadi: «Al livello Uefa entro il 2026 o si rischia la revoca di Euro 2032»

L’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha lanciato l’allarme sulla condizione degli stadi italiani. Durante il Social Football Summit in corso allo Stadio Olimpico di Roma, ha spiegato che le strutture dovranno essere adeguate entro pochi anni. A rischio la candidatura dell’Italia per ospitare Euro 2032: «A ottobre 2026 speriamo che si raggiunga il livello di sufficienza per gli stadi dalla UEFA, altrimenti la candidatura verrebbe revocata. Abbiamo segnalato al governo l’urgenza assoluta che venga istituito un commissario agli stadi». Il commento arriva poche ore dopo la qualificazione della Nazionale italiana a Euro 2024, che De Siervo ha commentato: «Psicologicamente era difficile, ma ora possiamo gioire pensando allo scampato pericolo e concentrandoci sulla performance in Germania». Tra i temi affrontati anche quello della pirateria e il femminicidio di Giulia Cecchettin.

De Siervo: «Pirateria rende settore più povero»

L’ad della Serie A si è concentrato sul tema pirateria: «Se non riduciamo il fenomeno, il settore sarà più povero e faremo tutti peggio il nostro lavoro. Il fattore digitale permette di delinquere da casa propria, senza la percezione dell’aspetto criminale. Il calcio, a parte l’aspetto romantico, è un business che si fonda sulla spesa del consumatore finale che vede la partita. Pensare di non pagare vuol dire danneggiare la propria squadra del cuore». E ancora: «Aspettiamo il giorno in cui la piattaforma anti-pirateria dell’AgCom ci permetterà di interrompere entro trenta minuti la trasmissione di un evento pirata. Questo perché sappiamo che per la ripresa del nostro calcio tutto deve rientrare nei binari. Siamo il Paese che in questo settore delinque di più ma anche quello più all’avanguardia in questo settore».

De Siervo: «La tragedia di Giulia è inaccettabile»

Poi De Siervo ha lanciato un messaggio riguardo il femminicidio di Giulia Cecchettin: «Siamo rimasti molto colpiti dalla tragedia di Giulia Cecchettin. Per le partite della prossima settimana prepareremo una maglia speciale contro la violenza sulle donne e i capitani delle squadre leggeranno una poesia. Vogliamo far capire ai tifosi in maniera comprensibile che non è accettabile in nessun modo un atteggiamento violento nei confronti di nessuno, tantomeno verso le donne che diciamo di amare».

Coppa Davis, al via le Finals a Malaga: format e partite dell’Italia

Tutto pronto per l’ultimo torneo della stagione tennistica. Dal 21 al 26 novembre, Malaga ospiterà le Finals di Coppa Davis, la massima competizione a squadre nel mondo della racchetta che nel 2023 ha raggiunto la 111esima edizione. Dopo la fase a gironi, che si è disputata a settembre fra Bologna, Manchester, Valencia e Spalato, otto nazionali sono pronte a darsi battaglia in Andalusia per sollevare l’insalatiera, il trofeo in palio, così chiamata per i motivi floreali e la forma che la caratterizzano. In campo anche l’Italia, che spera di vincere per la prima volta dal 1976. Per parlo, potrà contare sul grande talento di Jannik Sinner, reduce dalla finale di Torino persa contro Novak Djokovic. In Spagna ci sarà anche il serbo numero 1 al mondo, che potrà incrociare il cammino degli Azzurri già in semifinale.

Dal 21 al 26 novembre Malaga ospita le Finals di Coppa Davis. In campo l'Italia contro l'Olanda. Occhio alla Serbia di Djokovic.
Novak Djokovic e Jannik Sinner dopo la finale a Torino (Getty Images).

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Coppa Davis, il format e le squadre in campo nel torneo

Alle Finals di Coppa Davis partecipano otto squadre che si incroceranno in match a eliminazione diretta che partiranno dai quarti di finale. La formula prevede per ogni incontro due partite in singolare e una in doppio al meglio dei tre set. Ogni nazionale partecipa con massimo cinque giocatori, senza dover specificare quali affronteranno i match di doppio e quali saranno i singolaristi. Con un punto per ogni vittoria, passa il turno la compagine che ha la meglio in due delle tre partite disputate. Quanto all’edizione 2023, si parte martedì 21 novembre con i campioni in carica del Canada contro la Finlandia alle ore 16. Mercoledì toccherà invece alla Repubblica Ceca contro l’Australia, sempre alle quattro del pomeriggio, mentre giovedì 23 spazio agli Azzurri contro l’Olanda, nell’unico incontro che partirà alle 10 del mattino. Il giorno seguente, per chiudere i quarti di finale spazio a SerbiaGran Bretagna. Dalla vincente dei match uscirà l’avversaria dell’Italia.

Gli Azzurri, oltre a Jannik Sinner, schiereranno Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi e Simone Bolelli, con gli ultimi due sempre impegnati in doppio. L’Olanda, prima avversaria del tabellone, presenterà in campo Tallon Griekspoor, numero 23 del ranking, e Botic van de Zandschulp, 51esimo al mondo. Spazio anche a Gijs Brower (164 del ranking) e ai doppisti Wesley Koolhof (numero 8) e Jean Julien Rojer (18). Per il Canada, tornerà Felix Auger-Aliassime, classe 2000 al 29esimo posto del ranking mondiale, vincitore della Coppa Davis nel 2022. In Top 30 anche il britannico Cameron Norrie (numero 18), l’australiano Alex De Minaur (12) e naturalmente il serbo Novak Djokovic, primatista mondiale e vincitore di tre slam nel 2023. La sua unica e ultima Davis risale però al 2010, quando vinse contro la Francia.

L’albo d’oro e i record di Nicola Pietrangeli

Quanto all’albo d’oro, nonostante gli inarrivabili Stati Uniti con 32 successi, dal 2014 nessuno ha mai vinto il torneo per due volte. Dopo il bis della Repubblica Ceca fra 2012 e 2013, hanno infatti trionfato la Svizzera di Roger Federer nel 2014 e il Regno Unito di Andy Murray l’anno seguente. La Coppa Davis è finita successivamente in mano ad Argentina, Francia, Croazia, Spagna, Russia e Canada. Nel 2020 l’edizione è saltata per la pandemia. La 111esima edizione sarà anche la quarta consecutiva che si gioca in Spagna dopo quella a Malaga del 2022 e le due precedenti nella Caja Magica di Madrid. Quanto ai record individuali, il primatista assoluto di vittorie è Nicola Pietrangeli con 120 successi in singolare e doppio su 164 incontri disputati (altro record). La striscia vincente più lunga appartiene invece all’ex numero 1 al mondo Bjorn Borg con 33 trionfi di fila fra 1973 e 1980.

La Lazio sogna lo Stadio Flaminio, Lotito: «Servono 50 mila posti»

Milan, Inter, Roma e adesso anche la Lazio. Il presidente dei biancocelesti Claudio Lotito ha parlato della possibile futura casa del club, pronto a giocare lontano dall’Olimpico. Il patron laziale ha parlato del progetto per ripristinare lo Stadio Flaminio, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Un sogno per i tifosi della Lazio, che attenderebbero la nuova struttura al pari degli avversari romani, e dei supporter di Milan e Inter, alle prese con la costruzione dei rispettivi stadi privati. Ma non mancano i problemi, secondo Lotito, che si è concentrato soprattutto sul tema della capienza.

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La Lazio sogna lo Stadio Flaminio, Lotito «Servono 50 mila posti»
Claudio Lotito (Getty Images).

Lotito: «Ci servono 50 mila posti»

Il presidente della Lazio ha spiegato: «Fa comodo a tante persone parlare del Flaminio, soprattutto ad alcuni rappresentanti delle istituzioni, perché avete visto tutti in che condizioni versa l’impianto. Risolvere il problema sarebbe cosa buona e giusta. Oggi viene a vederci tanta gente. Avere 26 mila spettatori, che è la capienza attuale del Flaminio, mi sembra riduttivo. A noi ne servono 50 mila. Poi c’è il problema dei parcheggi, altra questione sulla quale ci sono ancora lavori in corso. Ho delegato un rappresentante istituzionale affinché si occupasse del tutto e ha cominciato una serie di consultazioni. Stiamo valutando per capire quello che effettivamente si può fare. Prendere il Flaminio è semplice. Il problema è poi capire cosa farci e come trasformarlo secondo le norme e renderlo funzionale».

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L’ex maestro Piatti su Jannik Sinner: «Bravo a non aver ascoltato le critiche»

«La finale di Torino è sicuramente solo la prima di una lunga serie che vincerà e auguro a Jannik Sinner un grande in bocca al lupo per questo presente e per il futuro. Bravo per non aver ascoltato le inutili critiche ricevute durante la sua ultima mancata partecipazione alla Coppa Davis, circa il suo non attaccamento ‘alla maglia’ e sul suo sentirsi o meno italiano. E come ho sempre detto e sempre dirò: forza e divertiti». Così il maestro di tennis Riccardo Piatti, titolare dell’omonima accademia di Bordighera che ha introdotto Sinner nel circuito dei professionisti, commenta la finale del leader del tennis azzurro, sconfitto da Djokovic alle Atp Finals 2023.

Piatti: «Le vittorie di Sinner prova del suo attaccamento all’Italia»

«Critiche sterili che sono arrivate da persone non competenti e che non sanno cosa significa fare la prestazione di alto livello», ha aggiunto Piatti. E rivolgendosi direttamente a Sinner: «Jannik, una settimana così alle Finals, i futuri Slams che vincerai e il ranking mondiale sono il miglior modo per dimostrare il tuo attaccamento all’Italia e di fare sentire tutti gli italiani orgogliosi di avere uno come te tra i migliori atleti al mondo». Sinner è rimasto a Bordighera fino al febbraio del 2022, dove ha vissuto con il maestro Luka Cvetkovic che, con la supervisione di Piatti, ha fatto di un giovane sportivo uno dei più grandi campioni. A lanciare il nome di Sinner contribuì anche il “duetto” in campo con Fiorello, nel febbraio del 2020, a margine del Festival di Sanremo, quando lo showman e il tennista hanno scambiato qualche “rovescio” sui campi del Piatti Center.

L'ex maestro Piatti su Jannik Sinner: «Bravo a non aver ascoltato le critiche»
Riccardo Piatti, Fiorello e Jannik Sinner (da Facebook).

Finale Atp Finals 2023, Djokovic vince contro Sinner: è il suo settimo trionfo al torneo di Torino

Novak Djokovic ha vinto la finale delle Atp Finals 2023 sconfiggendo Jannik Sinner. Il serbo ha trionfato in due set con un doppio 6-3 in un’ora e 44 minuti di gioco. Un risultato che non cancella la straordinaria settimana del tennista azzurro, primo italiano in 54 anni di storia del torneo ad arrivare al match finale. Per Nole è il settimo trionfo alle Finals. Superato Roger Federer che era a quota sei.

Sinner-Djokovic, oggi la finale delle Atp Finals di Torino: orario e dove vederla in tv e in streaming

Si terrà domenica 19 novembre alle 18 l’attesissima finale delle Atp Finals che vedrà scontrarsi Jannik Sinner e Novak Djokovic. Il tennista altoatesino ha battuto il russo Daniil Medvedev diventando il primo italiano nella storia del torneo a disputare il match finale. La gara avrà luogo al Pala Alpitour di Torino e, come le precedenti, potrà essere seguita in tv e in streaming. Vista l’importanza della gara e l’impresa dello sportivo azzurro, Viale Mazzini ha deciso di trasmetterla su Rai 1.

Sinner e Djokovic si sono già affrontati quattro volte

L’azzurro e il campione serbo numero 1 al mondo, arrivato in finale dopo aver sconfitto in due set lo spagnolo Carlos Alcaraz, si sono già affrontati quattro volte: tre volte ha vinto Nole e una Jannik (7-5, 6-7, 7-6 durante la prima fase delle Atp Finals). «Io dedico la mia vita al tennis. Il livello di gioco che ho raggiunto è il risultato della mia mentalità. Fa tutto parte di un percorso», ha dichiarato Sinner dopo aver vinto semifinale. Ora cresce l’attesa per la finalissima che, come anticipato, trasmessa su Rai 1 ma anche su Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis e in streaming su Rai Play, Sky Go e Now.

Atp Finals, Sinner batte anche Rune: ora le semifinali

Terza vittoria in tre partite per Jannik Sinner alle Atp Finals di Torino: il campione azzurro – già qualificato per le semifinali grazie al risultato di giovedì pomeriggio Djokovic e Hurkacz – ha battuto il danese Holger Rune, numero otto al mondo, in tre set con il risultato di 6-2, 5-7, 6-4. Sinner ha così chiuso la prima fase del torneo in testa. Anche Novak Djokovic passa il turno e va in semifinale. Non era mai successo che un azzurro arrivasse a questo turno in 54 anni di storia del torneo.

Atp Finals, Sinner batte Rune e "salva" Djokovic
Jannik Sinner durante la partita contro Holger Rune (Getty Images)

Sinner: «Non è stato facile tornare a giocare dopo le emozioni del match con Djokovic»

«Oggi era una partita difficile», ha commentato Sinner dopo la vittoria. «Non avevo mai vinto contro di lui. Sono partito bene, poi nel secondo lui ha servito meglio. Ho giocato un brutto game sul 6-5, poi nel terzo sono ripartito da zero. Grazie del supporto, mi avete dato tantissimo oggi. Vediamo come va sabato». E ancora: «Non è stato facile tornare a giocare dopo le emozioni del match con Djokovic, sono entrato in campo più teso e agitato».

Atp Finals Torino, Jannik Sinner è il primo italiano a raggiungere le semifinali

Il 16 novembre la storia del tennis italiano è cambiata: Jannik Sinner è matematicamente qualificato alle semifinali delle Atp Finals di Torino, primo italiano in 54 anni di storia del torneo. Il passaggio del turno deriva dal fatto che Novak Djokovic ha perso il secondo set per 6-4 nella sfida pomeridiana di giovedì con Hubert Hurkacz (il primo lo ha vinto 7-6). In base alle possibili combinazioni, quindi, con qualsiasi risultato si concluda la sfida prevista per giovedì sera con il danese Holger Rune, il giovane talento azzurro è comunque promosso al secondo turno.

Sala a Inter e Milan: «Stadi fuori città? Sarebbe un errore clamoroso»

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha definito un «clamoroso errore» l’eventuale scelta di Inter e Milan di costruire i rispettivi stadi fuori dal Comune milanese. Le due società stanno proseguendo per le rispettive strade verso la creazione di impianti di proprietà. I nerazzurri puntano a Rozzano, mentre i rossoneri sembrano ormai vicini a San Donato. E così il primo cittadino ha lanciato il proprio messaggi, parlando della potenziale ingestibilità degli impianti fuori città. E intanto il 21 novembre il Tar della Lombardia si pronuncerà sul vincolo posto dalla Sovrintendenza sul secondo anello dello storico stadio di San Siro.

Sala a Inter e Milan «Stadi fuori città Sarebbe un errore clamoroso»
Lo stadio San Siro di Milano (Imagoeconomica).

Sala: «Si stanno raccontando un sacco di frottole»

Il primo cittadino di Milano ha dichiarato: «Le società possono legittimamente andare a fare lo stadio dove ritengono, io personalmente ritengo che sia un errore clamoroso per le società non fare lo stadio a Milano. Credo che uno stadio fuori Milano sia ingestibile perché io non so quanti vigili ha Rozzano, come fa a schierare 100 vigili quando c’è la partita? Secondo me si stanno raccontando anche un sacco di frottole». E ha fatto anche un esempio: «Una frottola che sento dire – ha aggiunto Sala – è che le società garantiscono la sicurezza, ma dove? Non lo possono fare».

Il sindaco: «La partita non è finita»

«Credo che sia un errore macroscopico delle società», ha proseguito poi Beppe Sala. E come raccontato da Calcio e Finanza, ha insistito sul tema: «Credo che dal loro punto di vista possono recriminare il fatto che da noi c’è il vincolo e le nostre lentezze, non siamo riusciti a dare risposte in tempi brevi. Non voglio considerare questa partita finita». Poi il sindaco ha concluso parlando del possibile stadio del Milan a San Donato: «Ci sarebbero difficoltà perché i parcheggi sono necessari essendo la metropolitana a un chilometro e mezzo. Non credo che si possa fare un parcheggio nel parco Sud né alla Maura. Io invito solamente le squadre a ripensarci».

Jannik Sinner e il 2023 da record: trofei, patrimonio e stipendio del tennista

Il best ranking, quattro titoli Atp e la semifinale a Wimbledon. Il 2023 di Jannik Sinner è già indimenticabile, tanto da averlo reso non soltanto uno degli italiani più vincenti nella storia del tennis, ma anche uno dei più ricchi. Il successo alle Atp Finals di Torino contro Novak Djokovic, che lo ha lanciato verso la semifinale del prestigioso torneo dei maestri della racchetta, gli ha consentito di incassare altri 390 mila dollari (al cambio attuale, circa 360 mila euro), in palio per ogni successo nella competizione. A questi si aggiungono i 300 mila euro per la partecipazione, garantiti a ciascun giocatore a patto che prenda parte a tutti e tre gli incontri del suo girone. Ancora imbattuto, a 22 anni Sinner potrebbe aggiudicarsi – in caso di vittoria nella finale del 19 novembre – un montepremi di 4,4 milioni di euro. «Non mi interessano i soldi», ha detto però lui a Sette, settimanale del Corriere della Sera. «Voglio diventare la versione migliore possibile di me stesso».

Con la vittoria contro Djokovic, Sinner ha incassato altri 390 mila dollari. Coronando un 2023 da 25 milioni fra montepremi e sponsor.
Jannik Sinner dopo la vittoria contro Djokovic a Torino (Getty Images).

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Lo “stipendio” di Sinner nel 2023 fra montepremi e sponsor

Nel mondo del tennis, a differenza di altri sport come basket e calcio, non esiste uno stipendio annuale. Gli incassi di un giocatore infatti dipendono dai meriti sul campo, grazie ai ricchi montepremi dei vari tornei in giro per il mondo. Facendo i conti in tasca al classe 2001, grazie alle 58 vittorie su 72 incontri nel 2023 si è messo in tasca 5,2 milioni di euro, circa la metà degli 11,3 complessivi guadagnati in carriera. Più di lui negli ultimi 12 mesi hanno fatto solamente Novak Djokovic, il campione di Wimbledon Carlos Alcaraz (che sui campi di Londra ha intascato 2,7 milioni) e il russo Daniil Medvedev. Una crescita esponenziale, se si considera che la carriera di Sinner è iniziata nel 2018. Prima di allora, gli incassi delle vincite nei tornei non superavano i 20 mila dollari, ma al termine della stagione aveva già superato quota 600 mila. Attirando l’interesse degli sponsor.

Accanto ai montepremi per i tornei, i tennisti migliori al mondo possono far leva anche sui ricchi contratti con le aziende. Jannik Sinner vanta 12 accordi commerciali con altrettanti sponsor, il più remunerativo dei quali è quello con Nike, che frutta dal 2019 all’altoatesino 15 milioni di euro annui. Rinnovato nel 2022 per un decennio, porterà nelle tasche del tennista azzurro altri 150 milioni fino il 2032. A Wimbledon ha poi annunciato una collaborazione con Gucci, di cui non sono note le cifre, portando una borsa della maison sul Campo centrale dei Championships. A questi si aggiungono poi contratti con Fastweb, Alfa Romeo, Pigna, Panini, Parmigiano Reggiano, Lavazza, Technogym, Intesa Sanpaolo, Rolex e Head, fornitore di racchette. Un bottino totale da cinque milioni di euro l’anno che, se sommati a Nike e ai vari montepremi, portano l’azzurro a 25 milioni in 12 mesi. Uno “stipendio” mensile da 2,08 milioni.

Con la vittoria contro Djokovic, Sinner ha incassato altri 390 mila dollari. Coronando un 2023 da 25 milioni fra montepremi e sponsor.
Uno degli spot televisivi con protagonista Sinner (Screenshot YouTube).

In Alto Adige i bambini preferiscono la racchetta alla mazza da hockey

L’effetto Sinner si può notare anche sulle Atp Finals di Torino. Sfruttando anche la presenza dell’azzurro, l’edizione 2023 è prossima al sold out tanto da aver venduto il 97 per cento dei 166 mila biglietti disponibili. «Un incasso da 21 milioni, il 54 per cento in più del 2022», ha detto al Corriere della Sera Angelo Binaghi, presidente della Federazione italiana tennis. Il 40 per cento è stato acquistato all’estero, aumentando così l’impatto economico sul territorio. Le stime di Ernst&Young parlano per il solo 2023 di 230 milioni di euro, con 50 milioni di gettito fiscale generato e 1.500 posti di lavoro a tempo pieno. Nel triennio 2021-23, le Finals varranno per Torino 450 milioni di euro. Con le sue vittorie di Sinner sta avvicinando molti ragazzini al tennis che, nell’Alto Adige patria degli sport invernali, scelgono una racchetta invece della mazza da hockey.

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Atp Finals di Torino, Alcaraz batte Rublev e torna in corsa

Dopo la sconfitta all’esordio con Sasha Zverev, lo spagnolo Carlos Alcaraz si rilancia alle Atp Finals di Torino sconfiggendo il russo Andrey Rublev. Il punteggio finale è stato 7-5, 6-2 dopo un’ora e 14 minuti di gioco. A differenza del primo turno, contro Rublev lo spagnolo è sembrato con un piede e mezzo in vacanza: chirurgico al servizio con il 72 per cento di prime in campo, appena 2 punti persi con la prima e nessuna palla break concessa. Nell’ultimo turno Alcaraz sfiderà Daniil Medvedev per tentare il passaggio alle semifinali. Mercoledì sera alle 21 il match tra Zverev e Medvedev.

Mazzarri arriva a Napoli: «Prime sensazioni? Sono stanco»

«Sono stanco, sono due giorni che non dormo». Walter Mazzarri si presenta così a Castel Volturno, nella tarda mattinata del 15 novembre. A poche ore dall’ufficialità del suo ritorno sulla panchina del Napoli, l’allenatore è già pronto a guidare la prima sessione di lavori. Ridendo ha risposto così ai cronisti e ai tifosi che l’hanno atteso fuori dall’hotel in cui ha soggiornato: «Tutto bello come al solito qui». Mazzarri ha detto sì al presidente Aurelio De Laurentiis che gli ha proposto un contratto da traghettatore, con scadenza il 30 giugno 2024 e un’eventuale opzione per il rinnovo. Guadagnerà poco più di un milione di euro.

Lo staff di Mazzarri: torna Frustalupi

Dopo l’accordo e l’esonero di Rudi Garcia, si è creata grande attesa anche sullo staff che affiancherà Mazzarri. Il tecnico ha deciso di riportare a Napoli il vice Nicolò Frustalupi, già in azzurro con lui durante la prima esperienza partenopea, chiusa nell’estate 2013 dopo quattro stagioni. Dovrebbe seguirlo, però, anche Claudio Bellucci, che a Cagliari ha ricoperto il ruolo di secondo di Mazzarri e attualmente allena l’Under 18 del club sardo. Avrà un altro ruolo non ancora specificato. Infine ad affiancare il tecnico ci saranno anche l’ex difensore Salvatore Aronica e il preparatore atletico Giuseppe Pondrelli.

Mazzarri debutta con un calendario difficile

Intanto da oggi il Napoli, privo dei calciatori impegnati con le rispettive nazionali, tornerà al lavoro per preparare un mini ciclo di fuoco. Il debutto di Mazzarri in panchina è previsto per il 25 novembre, quando gli azzurri giocheranno sull’insidioso campo dell’Atalanta, a Bergamo. Poi, il 29, altra trasferta difficile, in Champions League contro il Real Madrid. Il 3 dicembre il Napoli tornerà in casa per ospitare l’Inter, prima di dirigersi verso l’Allianz Stadium di Torino e sfidare la Juventus, l’8 dicembre. E infine un nuovo impegno europeo: allo stadio Maradona il 12 dicembre arriverà lo Sporting Braga.

Mazzarri arriva a Napoli «Prime sensazioni Sono stanco»
Walter Mazzarri (Getty Images).

Atp Finals di Torino, Sinner batte Djokovic in tre set

«Una notte speciale». Ha commentato così Jannik Sinner la vittoria storica alle Atp Finals di Torino su Novak Djokovic, numero 1 del ranking mondiale, al termine di un match equilibrato e durato oltre tre ore e terminato con il punteggio di 7-5, 6-7 (5), 7-6 (2). Ora l’azzurro si prepara alla sfida, giovedì prossimo, con il danese Holger Rune per il passaggio alle semifinali.

Sinner: «È stata una montagna russa ma alla fine sono riuscito a uscirne più alto di lui»

«Non esiste un posto più bello per battere il numero 1 al mondo», ha commentato il campione altoatesino alla fine del match. «Sono riuscito a giocare i punti più importanti nel modo migliore. Ho avuto un po’ di tensione quando ho perso il secondo set, ma con voi abbiamo vinto insieme. È stata una partita molto tattica, ho cercato di giocare il terzo set un po’ meglio, soprattutto nei momenti importanti. È stata una montagna russa ma alla fine sono riuscito a uscirne più alto di lui».

Atp Finals di Torino, Sinner batte Djokovic in tre set
Novak Djokovic e Jannik Sinner alla fine del match (Getty Images).

Dani Alves andrà a processo per violenza sessuale: rischia 12 anni di carcere

Il tribunale di Barcellona ha deciso: Dani Alves andrà a processo per violenza sessuale. L’ex calciatore brasiliano è stato denunciato da una ragazza di 23 anni e da allora è scattata l’indagine in Spagna. Secondo quanto rivelato dai media locali, i racconti dei testimoni collimano con le prove raccolte e con quanto denunciato dalla giovane. Ora la decisione sul rinvio a giudizio per Dani Alves. L’ex terzino di Barcellona e Juventus è stato arrestato ed è attualmente nel carcere catalano di Brians 2 dal 20 gennaio 2023. Ora rischia fino a 12 anni di detenzione.

Dani Alves andrà a processo per violenza sessuale rischia 12 anni di carcere
Il carcere Brians 2 (Getty Images).

 

La violenza risalirebbe al 30 dicembre 2022

Secondo la ricostruzione della vicenda, Dani Alves avrebbe violentato la donna il 30 dicembre 2022. I due si sarebbero incontrati in un locale di Barcellona, il Sutton Club. Poi la violenza nel bagno di un privé. La ragazza ha poi denunciato l’ex calciatore, arrestato e portato in carcere, dov’è ormai da dieci mesi. Gli inquirenti hanno riscontrato anche diverse incongruenze nella versione di Dani Alves e sarebbero state queste a far decidere al tribunale di andare a processo.

Dani Alves nega

Da allora, l’ex stella della nazionale brasiliana, il calciatore con più titoli vinti nella storia del calcio, ha negato. In un’intervista ha anche sottolineato la volontà di chiedere scusa alla moglie per il tradimento. Poi ha ribadito che il rapporto sessuale con la presunta vittima era stato precedentemente concordato e di avere quindi «la coscienza pulita».

Mazzarri dice sì a De Laurentiis: è il nuovo allenatore del Napoli

Aurelio De Laurentiis ha scelto Walter Mazzarri come nuovo allenatore del Napoli. In attesa dell’esonero ufficiale di Rudi Garcia, il presidente dei partenopei ha deciso di tornare al passato, riportando sulla panchina azzurra il tecnico salutato dieci anni fa. Mazzarri ha allenato il Napoli per quattro stagioni fino all’annata 2012/2013. Ora il ritorno, con un contratto da traghettatore di appena sette mesi, in cui sarà inserita un’opzione di rinnovo per l’anno successivo.

Mazzarri supera la concorrenza di Tudor

Walter Mazzarri ha superato in extremis la concorrenza di Igor Tudor, favorito per la panchina del Napoli fino a poche ore fa. L’ex difensore della Juventus, che in Italia ha già allenato Udinese e Verona, non ha convinto fino in fondo De Laurentiis. E lo stesso Tudor non ha accettato il contratto proposto da sette mesi, chiedendone invece uno da 18. Mazzarri, invece, ha detto sì al presidente e bisognerà limare soltanto qualche dettaglio prima dell’atteso annuncio ufficiale. Alla ripresa degli allenamenti a Castel Volturno, però, sarà lui a sostituire Rudi Garcia.

L’esonero di Garcia: buonuscita da quasi 3 milioni

Archiviato l’accordo con il nuovo allenatore, Aurelio De Laurentiis dovrà risolvere il rapporto con l’attuale tecnico Rudi Garcia. Tra i due non è mai sbocciato davvero alcun amore e la sconfitta contro l’Empoli allo stadio Maradona è stata la goccia finale. L’allenatore francese, che ha già lasciato Napoli, dovrebbe andar via con 2,8 milioni di euro, cioè la cifra prevista dal contratto da qui a fine stagione.

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Mazzarri dice sì a De Laurentiis è il nuovo allenatore del Napoli
Rudi Garcia (Getty Images).

Mazzarri al Napoli dal 2009 al 2013

I tifosi del Napoli, intanto, sono pronti a riaccogliere l’allenatore sbarcato per la prima volta in città il 6 ottobre del 2009. Anche in quel caso Mazzarri è arrivato in panchina a causa di un cambio di guida tecnica. A essere esonerato, in quel caso, è stato Roberto Donadoni. Da lì il sodalizio con il club ha portato alla vittoria della Coppa Italia nel 2012 e al ritorno in Champions League dopo 21 anni. Mazzarri ha allenato alcuni campioni rimasti nel cuore della tifoseria, come gli attaccanti Cavani e Lavezzi e capitano Hamsik. L’addio nell’estate 2013 con il passaggio del tecnico all’Inter.

Mazzarri dice sì a De Laurentiis è il nuovo allenatore del Napoli
Walter Mazzarri festeggia la vittoria della Coppa Italia (Getty Images).

Champions League femminile, tutte le partite in chiaro su YouTube

La Uefa Women’s Champions League sarà ancora una volta trasmessa in diretta su YouTube. Proprio nei giorni in cui la manifestazione ha il via ufficiale per la stagione 2023/2024, Dazn e la federazione europea hanno rinnovato la partnership, giunta al terzo anno. E la società di live streaming ha deciso di concedere a YouTube la possibilità di ribaltare in diretta tutte le 61 partite, e non soltanto 19 come prevedeva il precedente contratto. La Champions League femminile, lo scorso anno, ha toccato quota 55,2 milioni di visualizzazioni sul canale, con oltre 230 Nazioni coinvolte e un aumento del 19 per cento rispetto all’anno precedente. La sola finale è stata vista da 5,1 milioni di spettatori in diretta.

Champions League femminile, tutte le partite in chiaro su YouTube
Lieke Martens del Paris Saint-Germain tira in porta nel match contro il Manchester United (Getty Images).

Hannah Brown: «Per Dazn è un’opportunità di crescita»

Come raccontato da Calcio e Finanza, la co-Ceo Women’s Sport di Dazn, Hannah Brown, ha espresso la propria soddisfazione. Secondo la manager è un’importante opportunità per la società: «La Coppa del Mondo femminile di quest’estate ha catturato l’attenzione e l’immaginazione di milioni di persone in tutto il mondo. Per DAZN il calcio femminile rappresenta un’opportunità di crescita unica, e acquisendone i diritti per quattro anni, dal 2021 al 2025, ha dato prova della propria leadership: stiamo lavorando alla creazione di un progetto unico dedicato al calcio femminile a livello globale che possa dare visibilità ai migliori club del mondo e coinvolgere un pubblico internazionale attraverso la nostra piattaforma e i nostri canali».

Champions League femminile, tutte le partite in chiaro su YouTube
Un’esultanza della calciatrici del Paris Fc (Getty Images).

Hannah Brown: «Calcio femminile in crescita»

Brown ha proseguito: «Vantiamo un portfolio impareggiabile di alto livello, con competizioni come la Liga F, Google Pixel Frauen-Bundesliga, D1 Arkema, Serie A Femminile eBay, Barclays Women’s Super League, Women’s FA Cup e NWSL. Stiamo investendo in tutti i settori, dalla trasmissione e produzione di alta qualità, alla distribuzione capillare e al marketing multicanale. Questo approccio è fondamentale per la crescita del calcio femminile, in quanto potrà creare un ambiente economicamente interessante per i brand che vorranno avvicinarsi a un pubblico eterogeneo e internazionale».

De Laurentiis: «I top club italiani hanno debiti per un miliardo di euro»

Aurelio De Laurentiis ha parlato della situazione economica vissuta dal calcio italiano. Al convegno dal titolo La riforma dello sport dopo il decreto legislativo n.120/2023: le nuove prospettive, il patron del Napoli si è concentrato sugli stadi e sui debiti. Il presidente del club partenopeo ha dichiarato: «Se guardo 5 dei club più importanti in Italia che hanno una situazione debitoria che va dai 500milioni a un miliardo, significa che non funziona questo calcio».

Sugli stadi: «Non si può essere ostaggi dei consiglieri comunali»

Il presidente del Napoli si è concentrato sulla questione legata alle strutture. «Se si vogliono aiutare i club sugli stadi occorre limitare con legge i veti dei comuni e delle sovrintendenze», ha dichiarato De Laurentiis. «Non si deve diventare ostaggi dei consiglieri comunali che alterino progetti presentati e impongano scelte progettuali anti economiche quando gli stessi Comuni non hanno i fondi per la riqualificazione e la manutenzione. Rischiamo di non vedere mai applicata della modifica al decreto legislativo 38 del 2021 se poi si consente a i comuni di intervenire. Le norme non riesco a debellare il male incurabile del nostro Paese, che sono la burocrazia e l’ingerenza politica».

Napoli, vicino l’esonero di Garcia

Nessuna parola, invece, sul probabile cambio di gestione tecnica. Dopo la sconfitta maturata nei minuti di recupero contro l’Empoli, il Napoli si prepara a cambiare allenatore. L’addio a Rudi Garcia sembra ormai scritto e l’indiscrezione secondo cui il tecnico francese non condurrà l’allenamento alla ripresa, mercoledì 15 novembre, appare ormai una certezza. Ma prima dell’esonero, De Laurentiis vuole chiudere l’accordo con il nuovo tecnico. In lizza due nomi, Igor Tudor e Fabio Cannavaro, con il primo che appare in vantaggio dopo le ottime esperienze alla guida del Verona e del Marsiglia. Tudor e De Laurentiis si sono incontrati nella Capitale per un primo faccia a faccia. L’accordo, però, non è ancora vicino.

De Laurentiis «I top club italiani hanno debiti per un miliardo di euro»
Igor Tudor (Getty Images).

ATP Finals, Sinner batte Tsitsipas all’esordio

Jannik Sinner, numero 4 del ranking mondiale, ha vinto in scioltezza il primo match alle Nitto ATP Finals di tennis a Torino, che lo ha visto contrapposto al greco Stefanos Tsitsipas (numero 6 al mondo); risultato finale un doppio 6-4 in poco meno di un’ora e mezza di gioco.

Sinner scenderà di nuovo in campo martedì 14 novembre contro il vincente del match tra Novak Djokovic e Holger Rune. Poi terzo e ultimo impegno del girone giovedì 16, contro il perdente della sfida di stasera che vede contrapposti il fuoriclasse serbo e il 20enne danese.

Il regolamento delle ATP Finals

Le Nitto ATP Finals, che segnano la conclusione della stagione tennistica prima di lasciare spazio alla Coppa Davis, prevedono una fase a gironi con gli otto giocatori suddivisi in due raggruppamenti. Partecipano i migliori dell’anno solare, dunque nel 2023 dunque Djokovic, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, inner, Andrey Rublev, Tsitispas, Alexander Zverev e Rune. Tutti gli incontri di singolare si disputano alla meglio dei tre set, con tiebreak in tutti i parziali, compresa la finale. Stesso discorso anche per i match di doppio, con l’unica differenza del punto secco sul deuce (40 pari) e Match Tie-Break al terzo set, ossia un game più lungo vinto da chi totalizza 10 punti. I primi due classificati di qualificano per le semifinali incrociate, in cui il migliore dell’uno sfiderà il secondo dell’altro. In caso di arrivo a pari vittorie, conta il risultato dello scontro diretto.

Zverev, la narrazione di un amore tossico e l’inerzia del mondo del tennis

Le storie sono come le raccontiamo. E il racconto della storia fra il tennista tedesco di origine russa Alexander Zverev e la sua ex compagna, la modella tedesca di origini rumene Brenda Patea, svela tinte cupe dopo che a suo tempo era stata narrata come un idillio. Entrambi belli e di successo, felicissimi nel racconto che se ne faceva quando tutto iniziava. Il racconto di un mondo perfetto, per come ce lo restituisce il web grazie al repertorio di documenti filtrato per data. Era il 2019 e a distanza di quattro anni il mondo perfetto dei due è uno specchio incrinato.

Zverev, la narrazione di un amore tossico e l'inerzia del mondo del tennis
Zverev con la ex fidanzata Brenda Patea (Getty).

La storia idilliaca tra Zverev e Patea cambia improvvisamente registro

Lei denuncia lui di violenza, un tribunale tedesco le dà ragione e obbliga lui a una pesante multa, lui contesta la decisione del tribunale. Ma intanto tornano dal passato altri casi di maltrattamento di cui Zverev sarebbe stato protagonista. E la storia idilliaca cambia registro per convertirsi in un incubo. Materiale torbido, ma ancora una volta buono per la narrazione pubblica. Perché abbiamo voluto a tutti i costi che gli atleti di vertice fossero anche personaggi, protagonisti di amori da copertina. E quando la storia d’amore si converte in storia d’orrore, ecco che rimane la copertina ma cambia il genere del racconto: dalla cronaca rosa alla cronaca nera. L’elogio del riuso, pura economia circolare dell’informazione.

Zverev, la narrazione di un amore tossico e l'inerzia del mondo del tennis
Brenda Patea, la ex fidanzata di Zverev (Getty).

La scoperta della gravidanza e il tennista tenuto lontano dalla figlia 

Erano i primi di dicembre 2019 quando la storia fra i due cominciava. Belli, felici, immortalati in decine di foto pubblicate sui social e presto riprese anche dalle testate web specializzate in informazione tennistica. Che a loro volta devono reggere alla dura legge del web e dare la caccia ai clic, sicché non possono parlare soltanto del lato agonistico. E allora avanti con la cronaca rosa, col gossip, con le foto delle bellissime purché vi sia un vago appiglio col tema tennistico. Ma era soprattutto il racconto del campione che si avviava verso un nuovo equilibrio esistenziale ciò che adesso risulta interessante leggere. Chi scriveva sapeva nulla di come davvero andassero le cose fra i due, né poteva immaginare quali derive avrebbe affrontato il rapporto. Giorni felici che precedevano di poco l’incubo della pandemia. E i giorni cupi sarebbero arrivati immediatamente, dato che nel giro di nemmeno un anno la storia fra i due si sarebbe conclusa. Male. Talmente male che quando lei scoprirà di essere incinta di lui, ne darà annuncio aggiungendo che il padre non si sarebbe occupato della figlia nascitura.

Zverev, la narrazione di un amore tossico e l'inerzia del mondo del tennis
Brenda Patea sugli spalti ad assistere a una partita di Zverev (Getty).

Olga Sharypova tra tentato soffocamento e istigazione al suicidio

Non era ancora stata resa nota la storia delle presunte violenze di Zverev su Patea quando si sono diffuse le notizie su un precedente e burrascoso rapporto fra lo stesso tennista e una collega. Lei è Olga Sharypova, partner di lui per circa due anni. Nel corso di un’intervista rilasciata alla rivista Slate la tennista ha accusato Zverev di averla aggredita più volte, di aver provato a soffocarla con un cuscino, di averla indotta a due tentativi di suicidio.

Zverev, la narrazione di un amore tossico e l'inerzia del mondo del tennis
Anche un’altra ex di Zverev, la tennista Olga Sharypova, lo ha accusato di maltrattamenti (Getty).

L’Atp lo ha assolto perché non sono emerse prove sufficienti

Chi cercasse sul web quell’intervista troverà una pagina bianca, accompagnata da due laconiche righe con cui si avvisa che l’articolo è stato rimosso in seguito a un’ingiunzione d’emergenza avanzata da una corte tedesca, contro la quale Slate ha presentato ricorso. In quella circostanza il Guardian stigmatizzò l’inerzia del mondo del tennis, che se ne stava a guardare senza intervenire. Era ottobre 2021, due mesi prima Zverev aveva vinto l’oro Olimpico a Tokyo. L’Atp (associazione internazionale dei tennisti professionisti) ha emesso il verdetto soltanto a fine gennaio 2023, assolvendo Zverev perché da un’investigazione indipendente non erano emerse prove sufficienti.

La giustizia tedesca ha inflitto a Zverev una multa da 450 mila euro

Brenda Patea ha accusato Alexander Zverev di essere geloso in modo patologico. Stando alla versione di lei, le controllava ossessivamente il telefono e avrebbe tentato di strangolarla a causa di un like messo da lei via social. Lui nega, ma intanto la Corte distrettuale di Berlino ha dato ragione a lei infliggendo al tennista una multa da 450 mila euro. E a margine della sentenza è emersa anche una presunta offerta di Zverev a Patea affinché la vicenda venisse messa a tacere: un accordo di riservatezza da sigillare col versamento di 100 mila euro e di un sonante assegno mensile. Accordo rifiutato. E chissà cosa ne penserà adesso l’Atp. La sola certezza è che la vita sentimentale di Zverev non si ferma. La sua ultima conquista è l’attrice e influencer Sophia Thomalia, ex compagna del portiere Loris Karius (che a sua volta è l’attuale compagno di Diletta Leotta). Che dire? Buona fortuna.

 

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